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PROTOCOLLO DI INTESA

 

 

Con l'applicazione della L.R. n. 30/98 (che recepisce le direttive della L. 422 Bassanini), per le imprese private di trasporto persone si aprono (se colte con tempestività) enormi opportunità di posizionamento nel mercato e di sviluppo dell' impresa. Si è aperta una riflessione fra le cooperative e i consorzi di trasporto persone aderenti alle organizzazioni di rappresentanza:

ANCST - Legacoop Comitato Regionale Emilia Romagna

CNA Trasporto persone Emilia Romagna

Feder iavoro e Servizi CCI Emilia Romagna

Confartigianato Auto-bus operetor Comitato regionale Emilia Romagna

1) verifica delle volontà delle cooperative e dei consorzi aderenti alle Associazioni (in premessa) di essere interlocutori delle aziende pubbliche e delle relative proprietà (comuni e province) nel processo di privatizzazione.

2) Definire politiche di riassetto organizzativo (a livello provinciale) al fine di interloquire con le aziende pubbliche, proponendosi interfaccia delle stesse aziende rispetto alla loro trasformazione, per progetti di servizio alla mobilità urbana; integrati e confacenti ai livelli della domanda ed alle aspettative della pubblica amministrazione e dell'utenza.

3) Mettere a disposizione delle altre organizzazioni di rappresentanza ed alle imprese non partecipanti al presente protocollo gli orientamenti emersi nelle riflessioni del gruppo delle imprese ( firmatarie del presente protocollo), finalizzato a favorirne l'adesione.

In relazione ai punti sopra descritti le imprese individuano un livello interno di coordinamento nelle persone dei sigg. Romano Caravita, presidente COSEPURI Bologna, Franco Sarti, presidente COTABO Bologna, Diego Garavini Direttore Coop. Trasporti Riolo, Bruno Ricci Petitoni Presidente COERBUS Lugo, Paolo Pastorello Dirigente La Valle Turismo Fen -rara, Maurizio Casadei Autoservizi Casadei s.n.c. Cesena, Carlo D'Altri Presidente Consorzio SAIM Cervia, Daniele Passini SACA Bologna (che potranno nominare al proprio interno un portavoce) con il compito di svolgere un ruolo di interfaccia verso le imprese firmatarie del presente protocollo, verso le Organizzazioni di rappresentanza, ed insieme a queste avviare contatti e confronti con le Aziende pubbliche (e la sua rappresentanza "CISPEL"), gli Enti locali, la Regione Emilia Romagna, i Sindacati dei lavoratori, le aziende private di trasporto persone e le organizzazioni di rappresentanza. Altresì (su mandato delle imprese firmatarie del presente protocollo) unitamente alle associazioni di rappresentanza, avviare rapporti di consulenza per meglio individuare gli scenari di riferimento a definire un progetto industriale. Si possono già individuare alcune tracce su cui avviare rapidamente gli approfondimenti del caso ed in sintesi:

1) razionalizzare l'offerta di servizio e di conseguenza gli strumenti di supporto fra le cooperative presenti nelle singole province:

1.1 trasporto collettivo: pulman e minibus

1.2 trasporto individuale: n.c.c. e taxi

1.3 integrazione del servizio: al fine di utilizzare al meglio il parco veicolare (pulman, minibus, ncc e taxi) ed elevare la qualità del servizio: diurno, notturno, notturnissimo

1.4 valutare la possibilità di essere percepiti nel territorio (quanto meno quello provinciale)un tutt'uno, pur mantenendo distinte le imprese,quindi:

- centrale unica

- servizio mezzi unico: officina, lavaggio, ecc.

- impatto pubblicitario

2) Essere interfaccia delle aziende pubbliche di trasporto, significa interagire con le stesse per meglio accompagnasse la privatizzazione pur nella continuità del servizio (anche migliorarlo) e garantendo i servizi minimi, attraverso l'approfondimento di progetti integrati condivisi ed applicati:

2.1 concessioni

2.2 subconcessioni

2.3 affidamenti

2.4 integrazioni di servizio ( bus, minibus, ncc, taxi)

2.5 anche attraverso l'utilizzo di società miste

2.6 gestione del rimessaggio, dell'officina ecc.

3) Va attentamente valutata rispetto alla privatizzazione delle aziende pubbliche:

3.1 l'opportunità di partecipare al capitale sociale;

3.2 di concorrere allo sviluppo di un progetto che veda la trasformazione in società cooperative di lavoro offrendo la nostra esperienza specifica ed il know-how gestionale;

    1. di partecipare alla discussione regionale sulle ferrovie concesse (decreto Burlando) al fine di valutare le condizioni di essere soggetti partecipi alla gestione, nello spirito di una gestione integrata della mobilità delle persone.

Si tratta quindi di nazionalizzare (fare massa critica) la nostra presenza nel territorio provinciale, regionale e nazionale ed essere (attraverso le nostre proposte) interlocutori ed interfaccia progettuale della Pubblica amministrazione e dell'Azienda pubblica di trasporto.

Le imprese sottoscrittici del presente protocollo di intesa al fine di rendere lo stesso operativo ed avviare rapporti con professionisti (qualificati) esterni per definire e redigere un progetto industriale si impegnano ad autofinanziarsi per un importo pari alla copertura dei relativi costi, quantificabili in complessive £. ……………………

Infine non vi è dubbio (così peraltro come condiviso dalle imprese) che il suddetto protocollo d’intesa sarà il viatico per arrivare ad un contenitore (societario o consortile) di concreta operatività effettiva delle imprese.

In proposito viene allegato il documento programmatico allegato 1) (peraltro già inviatovi in data 22/12/99).

Letto approvato e sottoscritto il ………………….

Associazione